L’etichettatura di composizione

Sui prodotti tessili dovrebbero essere indicate le materie prime che li compongono.

Legislazione svizzera finora senza regolamentazione

Così come quelle di manutenzione, anche le indicazioni sulla composizione non sono obbligatorie per legge e vengono fornite a titolo volontario.

Se si indica la composizione, è importante considerare quanto segue:

  • Per assicurare la massima chiarezza, sull’etichetta devono essere indicati per esteso i nomi delle fibre utilizzate. Le abbreviazioni, infatti, non sono armonizzate a livello ufficiale e possono variare da un settore all’altro (industria chimica, industria dell’abbigliamento). Anche le informazioni rivolte al consumatore finale devono essere sempre scritte per esteso.
  • Per una corretta etichettatura di composizione si prega di consultare la tabella delle fibre tessili di GINETEX oppure le relative direttive dell’Unione Europea. Oltre alle denominazioni ufficiali delle fibre, la tabella contiene anche una numerazione e i nomi ufficiali delle specie.

Tabella fibre da scaricare

Altre norme

Soprattutto dopo la nascita del commercio online, le norme da rispettare sono aumentate.

I fornitori svizzeri che si rivolgono anche al mercato europeo devono adeguare le proprie etichette alle disposizioni valide nell’UE. Altrimenti, per i commercianti svizzeri vale soltanto il principio Cassis de Dijon:

i prodotti tessili rispondenti alle disposizioni di legge della UE possono essere cioè venduti anche in Svizzera.

Storia dell’etichettatura di composizione

L’etichettatura di composizione è stata introdotta in Europa nel 1972, su vasta scala e in modo unitario, e da allora è stata costantemente perfezionata.

Gli adeguamenti sono stati dovuti da un lato al progresso tecnologico nel campo delle fibre tessili e dall’altro alle esperienze pratiche nel frattempo accumulate.

Anche in futuro si aggiungeranno nuove fibre e tecnologie, soprattutto nei settori della sicurezza e della medicina, ma anche in quello dei tessuti tecnici.